Autore: Benedetta Bonfiglioli
Genere: Biografico – Sentimentale
Anno di pubblicazione: 2017
Età consigliata: 13 – 99 anni
“Secondo quale logica la mancanza di luce e di ossigeno può far germogliare una pianta?”
Trama:
1847. Emily Elizabeth Dickinson è una giovane appartenente alla buona società inglese. Il padre, un influente avvocato, ha sposato la più anaffettiva ed insignificante delle creature; la sorella Lavinia è una ragazzina superficiale che gioca a fare la gran dama; il fratello Austin, l’unico della famiglia con un animo affine al suo, di larghe vedute e pieno di sogni e progetti per il futuro, è completamente assoggettato al volere del padre. Emily ha dimostrato grande intelligenza fin dall’infanzia, così come l’incapacità di soddisfare le aspettative dei suoi genitori: pare non riesca a diventare la fanciulla umile e servizievole che un uomo dovrebbe ricevere in sposa. Perciò, il padre decide di iscriverla al Mount Holyoke Female Seminary, il miglior educandato puritano del Paese, nel quale studia la già docile e devota cugina Mary Anne. Proprio lì, avverranno fatti in grado di sorprendere la stessa Emily. Anticipo solo un nome: Nathanael.
Recensione:
Emily vorrebbe solo essere accettata per com’è. E allo stesso tempo, desidera così tanto diventare come le altre. Normale. Ordinaria. Suo padre si era sempre riempito la bocca di grandi parole progressiste, ma stando ai fatti, lui e l’abominevole direttrice Miss Lyon erano solamente occupati nel soffocare la personalità di Emily, rinfacciandole di non essere capace di costruire il suo futuro limitato e circoscritto di madre e moglie servizievole, autorizzata ad aprire bocca solo per rispondere neutralmente alle domande rivoltele, sufficientemente istruita per non mettere in imbarazzo il futuro consorte, abbastanza brillante da poter intrattenere gli ospiti. Dal canto suo, un istituto come il Mount Holyoke avrebbe dovuto insegnarle che la preghiera è un dovere, la disciplina un imperativo, i più piccoli vizi un abominio e che la sua ciocca fiammante, continuamente in bilico tra la reticella e l’aria aperta, è segno di lussuria e dannazione, un’inaccettabile provocazione scaturita dalla sua natura stessa.
È inevitabile, però, reprimere una sana curiosità: Emily riflette sulla severità a cui viene sottoposta, senza irriverenza, piuttosto con un razionale rifiuto del principio di autorità. Fortunatamente, l’incontro con Nathanael, una “vergogna per la società” come lei, sorprendendola di spalle, le mostrerà che una rosa in inverno non può fingersi uno dei tanti sassolini formanti quel sentiero di ghiaia che è il mondo. Ora, Emily ha la prova di quanto siano importanti la sua determinazione, il suo ingegno brillante, la sua sensibilità, il suo desiderare un mondo di parità e giustizia, l’essere ricercatrice di infinito e di bellezza. Sta a lei accettarlo o meno.
La Bonfiglioli non si è smentita nemmeno stavolta: la adoro dal suo primo romanzo, Pink Lady. Ha una capacità descrittiva invidiabile: molto presente, ma mai inopportuna o ridondante, bensì arricchente. Definirei il suo stile “delicato”: intensamente profondo ma piacevole, ideale per questo romanzo. Scava davvero nei recessi della nostra anima e della nostra mente, le rimescola, facendo affiorare pensieri e sensazioni sopiti da tempo. Entra con estrema intensità e, quando ne esce, si ha la sensazione che qualcosa sia finito per davvero. Dolore, rabbia, accettazione, rinascita, conquista, perdita, delusione … Talvolta anche illusione, ma c’è una verità dolcemente tuonante nell’animo di Emily. Non leggevo da diversi mesi: questo libro è il sole che stavo aspettando.
Valutazione: ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
Livello “passionale”: ♥️♥️♥️
Elena